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Le IST si trasmettono attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale (vaginale, anale, orale), tramite lo sperma, la secrezione pre-spermatica, le secrezioni vaginali, la saliva, o con il contatto diretto della pelle nella zona genitale, delle mucose genitali, anali e della bocca. Si possono trasmettere anche senza penetrazione completa, durante il ciclo mestruale e anche se la donna sta prendendo la pillola anticoncezionale. Inoltre, si possono trasmettere attraverso il sangue (ad esempio, contatto con ferite aperte e sanguinanti, scambio di siringhe, tatuaggi, piercing) e, infine, con il passaggio dalla madre al nascituro durante la gravidanza, il parto o l’allattamento. Non ci si contagia, invece, attraverso i colpi di tosse o gli starnuti o con i contatti sociali in generale. Inoltre, le IST non sono trasmesse dalle zanzare o da altri animali, né dall’uso delle toilette
Alcuni gruppi di popolazione hanno un rischio più elevato di contrarre una IST a causa di una maggiore vulnerabilità. Le donne hanno un apparato genitale più esteso e complesso; gli adolescenti hanno tessuti genitali ancora immaturi e più recettivi ai patogeni; gli individui immunodepressi sono maggiormente soggetti alla contrazione di infezioni in genere. Ci sono poi soggetti più suscettibili per fattori legati a comportamenti a rischio, quali un elevato numero di partner e di rapporti sessuali, l’abuso di alcol e di droghe.
I motivi sono diversi: i giovani hanno tessuti genitali più fragili ed esposti a queste infezioni; spesso non hanno sintomi o li trascurano; hanno più di frequente rapporti sessuali non protetti; possono avere un numero elevato di partner sessuali o esporsi a rapporti sessuali a rischio; non hanno una conoscenza adeguata delle IST e del pericolo che queste rappresentano; non sanno a chi rivolgersi o con chi parlarne senza sentirsi giudicati; la loro preoccupazione è legata ad evitare gravidanze indesiderate piuttosto che a prevenire le IST.
Dopo una certa età fare sesso cambia, ma il piacere si può provare comunque. Tuttavia, dopo una certa età molte persone si vergognano a dire che fanno sesso o faticano ad ammettere delle difficoltà, erettili per gli uomini, vaginali per le donne. La conseguenza è che non chiedono aiuto o che sottovalutano le misure di prevenzione. Anche in età matura il profilattico è un salvavita, mentre nelle donne una buona lubrificazione vaginale può garantire un’ottima attività sessuale senza incorrere nei problemi delle IST, che rappresentano un rischio anche quando si è avanti con gli anni.
L’immunodepressione determinata dall’infezione da HIV può predisporre ad una maggiore suscettibilità a contrarre IST.
L’uso adeguato di un metodo di barriera come il preservativo protegge adeguatamente dalla quasi totalità delle IST.
Le IST che si trasmettono anche attraverso il contatto con zone cutanee o mucose dell’area ano-genitale non protette dal preservativo (i condilomi acuminati ano-genitali, il mollusco contagioso, la pediculosi del pube, l’herpes genitale, la sifilide, il linfogranuloma venereo), non possono essere prevenute completamente neanche con l’uso corretto di questo. Comunque, l’utilizzo corretto e costante del preservativo, cioè in ogni rapporto sessuale, riduce di molto la trasmissione di queste infezioni, ancora meglio se abbinato alle altre 'Regole del sesso sicuro'.
Seguendo delle regole semplici ma efficaci, chiamate 'Regole del sesso sicuro':
Una IST si diagnostica in ambiente specialistico con l’aiuto di un medico, sia in base alla rilevazione di segni e sintomi specifici (diagnosi clinica) oppure in base all’isolamento di laboratorio del patogeno responsabile (diagnosi eziologica), o ancora mediante la ricerca di anticorpi specifici verso i diversi antigeni (diagnosi sierologica).
Anzitutto, occorre porre massima attenzione alla comparsa di sintomi e segni a livello genitale. Poi bisogna rivolgersi al proprio medico di fiducia che dovrebbe indicare il percorso clinico diagnostico da seguire. Avvisare e far visitare anche il partner ed evitare rapporti sessuali fino alla completa guarigione. Al termine di questa è indicato sottoporsi ad una visita di controllo dal medico o ripetere i test di laboratorio per verificare se si è guariti. In caso di mancata guarigione il proprio medico dirà cosa fare. La diagnosi precoce è fondamentale, sia per impostare rapidamente una corretta terapia e quindi alleviare i sintomi, sia, soprattutto, per prevenire le possibili complicanze (quali sterilità, sviluppo di tumori, problemi durante la gravidanza, infezioni ai neonati) e per evitare la trasmissione ad altre persone.
Essendo le IST numerose e diverse, i sintomi possono essere altrettanto differenziati. Sintomi e segni comuni e frequenti sono: perdite genitali dalla vagina, dal pene o dall’ano (che si possono osservare sugli indumenti intimi); dolore nella parte bassa dell’addome; presenza di prurito e/o di lesioni di qualunque tipo nella regione dei genitali, dell’ano o della bocca; necessità di urinare frequentemente, alcune volte con dolore o bruciore; dolore e sanguinamento durante e/o dopo i rapporti sessuali.
Una IST non curata per tempo incide negativamente sulla qualità di vita del singolo individuo in quanto conduce a complicanze importanti a breve e a lungo termine.
Le complicanze delle IST sono, per entrambi i sessi, la sterilità e l’infertilità conseguenti a infezioni non curate che provocano stati infiammatori cronici dell’apparato riproduttivo; i tumori dell’area genitale associati all’infezione da HPV (carcinoma cervicale, della vagina, della vulva, del pene e dell’ano); l’epatocarcinoma da infezione da virus dell’epatite B. Altre complicanze riguardano la donna in gravidanza (gravidanza extrauterina, parto pretermine, aborto spontaneo, poliabortività); il neonato nato da madre con IST (basso peso alla nascita, infezioni congenite, malformazioni congenite, morte pre- o perinatale). In quest’ultimo caso la trasmissione può essere transplacentare, attraverso il passaggio nel canale del parto, o durante l’allattamento. Infine, la presenza di una qualsiasi IST comporta un significativo incremento del rischio di trasmettere o di acquisire l’HIV, in quanto le IST producono lesioni di continuo della normale barriera epiteliale delle mucose genitali con accumulo di cellule infiammatorie (linfociti e macrofagi) che costituiscono il bersaglio principale per l’ingresso dell’HIV.